Storia

l terzo di San Salvatore

ART 2. i confini del Quartiere Ruga sono così delineati secondo il Disciplinare delle Feste del Comune di Montalcino:

In direzione nord/nord-ovest, sulla sinistra delle seguenti vie: Piazza del Popolo,Via Mazzini, Piazza Cavour e Via Postierla; ed a destra di Scale Bandi, Piazza e Via Sant’Agostino,Viale della Libertà fino a Via Gramsci,Viale Strozzi fino a Via Gramsci. 

Possiamo dire che il territorio della Ruga coincida con il Terzo del San Salvatore e stabilire un ideale collegamento non certo per affermare distinzioni, piuttosto per favorire l’attaccamento e la cura prestata alla terra montalcinese che trovano il loro presupposto nella conoscenza sempre maggiore dei luoghi.

I luoghi salienti del territorio

Pieve del S.Mo Salvatore

Incontriamo per la prima volta la pieve indicata nella bolla di Papa Giovanni XV del 992 con la quale è concesso a Bosone, abate di Sant’Antimo, di erigere nella chiesa intitolata al san Salvatore il fonte battesimale

La pieve di Montalcino nasce presumibilmente nel  X secolo quando l’insediamento sul colle di Montalcino,  è ampliato ben oltre il nucleo originario di Castelvecchio e attrae gli insediamenti sparsi del territorio circostante. 

La pieve era retta da un arciprete che in molti casi è stato un monaco di Sant’Antimo, come lo sarà anche l’ultimo, nel lontano 1462, il montalcinese frà Bartolomeo Chechi. L’arciprete vantò a lungo un certo primato sulle altre chiese montalcinesi particolarmente dopo l’attribuzione della pieve alla giurisdizione del vescovo senese da parte di papa Clemente III. Attribuendo  alla pieve un ruolo centrale, in contrapposizione all’abbazia di Sant’Antimo. 

Quando, nel 1361, Siena impone il riordino politico e amministrativo dei cinque popoli montalcinesi in terzi, il primo terzo sarà quello del S. Salvatore, seguito da quello di S.Angelo e S.Egidio

La Madonna del Soccorso

L’edificio fu eretto nel 1330 sul luogo della medievale chiesetta di Porta al Corniolo, dove sarebbe stata esposta alla venerazione popolare un’antica tavola raffigurante la Vergine. L’edificio venne radicalmente ampliato nel 1478-1480 e ultimato solo nel 1609.

Solo nel 1553 ebbe la titolazione attuale, quando la tradizione popolare riporta che la Madonna apparve in sogno al capo delle truppe spagnole e medicee che assediavano la città, Don Garcia Alvarez de Toledo, facendolo desistere, a questa vicenda si ispira la facciata, dell’architetto ilcinese Francesco Paccagnini, ultimata nel 1829.

All’interno si trovano, altari barocchi con opere come la tela con la Sacra Famiglia, attribuita al senese Stefano Volpi, la Crocifissione di Francesco Vanni e l’Assunzione della Vergine di Vincenzo Tamagni (1527).

  • Ogni 8 maggio per la festa del paese è ricorrenza la sfilata del corteo storico con tutte le rappresentanze dei 4 quartieri montalcinesi che giungono alla chiesa a rendere grazia alla Santissima Madonna del Soccorso

Chiesa e Oratorio di Sant’Antonio Abate

In età medievale sarebbe stato sede di una piccola chiesa intitolata ai SS. Simone e Giuda, dove furono ospitate monache benedettine provenienti da un convento situato nel castello di Camigliano. A seguito di forti difficoltà “le fratesse” furono poi trasferite nello spedale della Madonna delle Grazie presso porta Burelli. Nel 1438 il luogo diverrà sede della compagnia laicale di S. Antonio Abate, che aveva fino ad allora, una cappella nella vicina chiesa di S. Agostino, alla quale si unirà (nel 1565) la compagnia di S. Antonio da Padova. Vi ebbe sede anche la compagnia della Crocetta o del Riscatto, il cui scopo era quello di riscattare gli schiavi dalle mani degli infedeli.

Nel Settecento la chiesa prese l’aspetto attuale, con le due facciate affiancate e il portico antistante, mentre all’interno fu costruito un pavimento in cotto, coperto poi  da una recente pavimentazione che ha permesso di organizzare vari eventi sportivi e di ritrovo sociale.

Chiesa e Oratorio del Corpus Domini

Il luogo attuale della chiesa del Corpus Domini fu senz’altro occupato da uno spedale montalcinese nel XV secolo. L’11 novembre 1488 fu iniziata da parte del rettore della Maestà, la costruzione di ambienti sopra la piccola chiesa, In seguito fu concesso alle monache cistercensi di Santa Giuliana in Perugina, il permesso di costruire un monastero nella chiesa del Corpus Domini stabilendosi nei locali costruiti dal rettore dello spedale e lasciando la chiesa ai fratelli della compagnia.

Il progetto, poi fallito, prevedeva l’acquisto di due proprietà confinanti con la chiesa stessa. La compagnia del Corpus Domini aveva una forte centralità nella vita religiosa, ma anche politica e di costume di Montalcino: la festività del Corpus Domini era divenuta importantissima fin dal XIV secolo, durava una settimana e culminava con la solenne processione, momento di devozione ma anche di esibizione della struttura politica e sociale montalcinese per se stessa e per le genti, che accorrevano in paese in quelle giornate di mercato, fiera agricola, corse  di cavalli ed esibizioni degli arcieri nelle cacciate della Piazza dello Spedale.

La chiesa è oggi sede del Quartiere Ruga, dopo i restauri del 2000 che hanno reso i locali idonei alla fruizione delle attività del quartiere.

Nell’anno 2009, il consiglio direttivo ha deliberato la richiesta di finanziamento presso la Fondazione Monte dei Paschi, per iniziare un progetto totale di restauro delle opere d’arte presenti nella chiesa e nella sacrestia e completare così la conservazione della Chiesa e dei suoi arredi. 

  • Nonostante l’acquisizione da parte del quartiere di una nuova sede in vicolo del Pino, più funzionale per i vari eventi organizzati. La chiesa del Corpus Domini rimane il fulcro della Ruga, infatti in questo luogo ricco di storia  vengono conservati le bandiere, gli strumenti e i costumi storici utilizzati per le varie “sfilate” del nostro amato quartiere